Giurisprudenza C-341/05 (27/05/2007)
Tipo: Conclusioni dell'Avvocato generale
Autorità: Autorità europee: Corte di Giustizia delle Comunità Europee
Data: 27/05/2007
Oggetto: L’Avvocato generale suggerisce di interpretare la direttiva 96/71/CE e l’art. 49 TCE nel senso che tali disposizioni non ostano a che alcune organizzazioni sindacali tentino con azioni collettive di indurre un prestatore di servizi di un altro Stato membro a sottoscrivere le condizioni relative al livello salariale, determinato in conformità ad un contratto collettivo concluso nello Stato membro sul territorio del quale sono temporaneamente distaccati alcuni lavoratori, e applicabile alle imprese nazionali del medesimo settore di attività che si trovano in condizioni simili, qualora le azioni collettive siano motivate da obiettivi di interesse generale, come la tutela dei lavoratori e la lotta al dumping sociale, e siano proporzionate alla realizzazione di tali obiettivi.
Parti: Laval un Partneri Ltd c/ Svenska Byggnadsarbetareförbundet e altri
Classificazione: Art. 15 Diritto di prestare servizi - Uguaglianza - Art. 21 Non discriminazione - Solidarietà - Art. 28 Diritti dei lavoratori, dei datori di lavoro e delle rispettive organizzazioni: contratti collettivi - Diritti dei lavoratori, dei datori di lavoro e delle rispettive organizzazioni: azioni collettive - Diritti dei lavoratori, dei datori di lavoro e delle rispettive organizzazioni: sciopero
Testo
Segnalazioni: Efficacia della Carta
Nell’affermare che il diritto di ricorrere all’azione collettiva rappresenta un diritto fondamentale che rientra tra i principi generali del diritto comunitario, l’Avvocato generale richiama l’art. 6 TUE, le tradizioni costituzionali comuni, la CEDU ed altri strumenti internazionali di tutela dei diritti dell’uomo. Tra questi cita anche la Carta dei diritti fondamentali, che, seppur priva di valore giuridico vincolante, ha come obiettivo principale quello di riaffermare i diritti che derivano dalle tradizioni costituzionali comuni, dagli obblighi internazionali comuni agli Stati membri, dalla CEDU, dalle carte sociali adottate dall’Unione e dal Consiglio d’Europa, nonché dalla giurisprudenza della Corte di giustizia e da quella della Corte europea dei diritti dell’uomo.