Giurisprudenza 45836/1999 (16/10/2007)
Tipo: Sentenza
Autorità: Autorità europee: Corte europea dei diritti umani
Data: 16/10/2007
Oggetto: Equo processo in un termine ragionevole.
Nell’invocare l’Articolo 6 Punto 1 [diritto ad un equo processo in un termine ragionevole], i ricorrenti denunciavano la durata del procedimento penale iscritto a loro carico e sostenevano che il rigetto di analoghe domande nell’ambito della legge c.d. “Pinto” [Legge italiana n. 89/ 2001) era in contrasto con la giurisprudenza della Corte. I ricorrenti aggiungevano parimenti che la procedura di c. d. equa riparazione / risarcimento ex citata legge “Pinto” non era un rimedio effettivo ai sensi dell’Articolo 13 (diritto ad un ricorso effettivo) della Convenzione Europea.
La Corte rileva che il procedimento contenzioso si è protratto per sei anni e sei giorni.
La Corte ritiene che tale durata è eccessiva e conclude, all’unanimità, per la violazione dell’invocato Articolo 6 Punto 1. D’altronde, la Corte rammenta di avere già affermato che il ricorso in Corte di Appello, così come introdotto in Italia dalla citata Legge “Pinto” n. 89/2001, è rimedio accessibile e nulla induce a dubitare della sua efficacia. La Corte osserva che, in questa causa, sia la Corte di Appello di Rima sia la Corte di Cassazione erano competenti a pronunciarsi sul ricorso dei ricorrenti e avevano proceduto al suo esame. La Corte conclude così e all’unanimità, per la non violazione dell’Articolo 13 della Convenzione Europea.
Parti: Capone e Centrella c/ Italia
Classificazione: Giustizia - Art. 47 Diritto a un ricorso effettivo dinanzi a un giudice - Disposizioni generali - Art. 52 Portata dei diritti garantiti