Giurisprudenza C-363/12 (26/09/2013)
Tipo: Conclusioni dell’Avvocato generale
Autorità: Autorità europee: Corte di giustizia dell’Unione europea
Data: 26/09/2013
Oggetto: L’Avvocato generale ritiene, in primo luogo, che la sig.ra Z non sia stata oggetto di alcuna illecita discriminazione in base al sesso. A suo parere, la disparità di trattamento lamentata non è basata sul sesso, bensì sul diniego espresso dall’amministrazione nazionale di equiparare la sua situazione a quella della donna che abbia partorito o abbia adottato. Tuttavia, la specifica tutela contro le discriminazioni basate sul sesso nei confronti della donna gestante non può trovare applicazione in tale fattispecie e, conseguentemente, occorre individuare un elemento di paragone maschile. Considerato che il padre di un bambino nato da una madre surrogata risulterebbe soggetto a trattamento esattamente identico, l’avvocato generale esclude la sussistenza di una discriminazione basata sul sesso. Per quanto attiene al secondo profilo di discriminazione dedotto, l’Avvocato generale ritiene che la sig.ra Z non sia stata parimenti oggetto di discriminazione in base alla disabilità ai sensi del diritto dell’Unione. A parere dell’Avvocato generale, la normativa che vieta le discriminazioni in base a disabilità nell’ambito del lavoro e dell’occupazione è caratterizzata da una sfera di applicazione limitata ed è volta a garantire la piena partecipazione di tutti alla vita professionale. Considerato che l’incapacità di sostenere una gravidanza non ha costituito per la sig.ra Z un ostacolo in tal senso, la normativa dell’Unione in esame non può trovare applicazione.
Parti: Z c. un Ministero e consiglio di amministrazione di una Community School
Classificazione: Uguaglianza - Art. 23 Parità uomo/donna - Art. 26 Diritti dei disabili - Solidarietà - Art. 33 Congedi parentali - Art. 34 Servizi sociali per maternità
Testo