Tipo: Sentenza

Autorità: Autorità europee: Corte europea dei diritti umani

Data: 03/03/2008

Oggetto: Tortura, pene, trattamenti inumani o degradanti, vita privata. Il ricorrente, Signor Aurelio Cavallo, é un cittadino italiano nato nel 1956. Condannato all’ergfastolo per omicidio e altri reati connessi alle attività di un’associazione a delinquere di tipo mafioso, il Signor Cavallo é attualmente detenuto nel carcere di Carinola (Provincia di Caserta, Regione Campania – Italia). Il ricorrente si doleva sopratutto per il regime speciale di detenzione cui era stato sottoposto e che lo obbligava, tra l’altro, a ripetute perquisizioni corporali, alla perpetua ripresa televisiva della sua cella tramite videocamera a circuito chiuso, a limiti delle visite familiari e al controllo della propria corrispondenza. Il ricorrente invocava il rispetto degli Articoli 3 (proibizione di tortura, pene, trattamenti inumani o degradanti) e 8 (diritto al rispetto della vita privata e della vita familiare) della Convenzione Europea dei Diritti Umani. La Corte osserva che il regime detentivo speciale é stato progressivamente alleggerito nel tempo e che questo é stato infine revocato dai tribunali italiani, allorché la sua applicazione al ricorrente fu giudicata non più necessaria. Nel ritenere che l’applicazione continuata del suddetto regime non ha raggiunto il livello minimo di gravità, la Corte conclude - all’unanimità – per la non violazione dell’Articolo 3. La Corte ricorda inoltre di avere già deciso che la norma legislativa di riferimento non rappresentava una base giuridica sufficiente a legittimare il controllo della corrispondenza del ricorrente, ciò in violazione dell’Articolo 8. Trattandosi di danno morale, la Corte ritiene che dichiarare come accertata una violazione rappresenta di per sé una sufficiente forma di riparazione equitativa.

Parti: Cavallo c/ Italie

Classificazione: Dignità - Art. 4 Pene inumane - Pene degradanti - Trattamenti inumani - Trattamenti degradanti - Libertà - Art. 7 Vita privata