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Giurisprudenza T-352/17 (31/05/2018)

Tipo: Sentenza

Autorità: Autorità europee: Corte di giustizia dell’Unione europea

Data: 31/05/2018

Oggetto: Il Tribunale dell’UE ha affermato che alla libertà di espressione dei parlamentari debba essere garantita una tutela rafforzata tenuto conto dell’importanza fondamentale che il Parlamento riveste in una società democratica. Tuttavia, l’esercizio di tale libertà all’interno del Parlamento deve talvolta cedere dinanzi agli interessi legittimi quali la tutela del buon ordine delle attività parlamentari e la tutela dei diritti degli altri parlamentari. Nel caso di specie si applicava la versione modificata del regolamento interno del Parlamento che consente l’adozione di sanzioni per gravi casi di infrazioni all'ordine o di turbativa dell'attività del Parlamento in violazione dei principi definiti all'articolo 11. Tale versione modificata faceva esplicitamente riferimento, da parte sua, al divieto di «un linguaggio o (…) comportamento diffamatorio, razzista o xenofobo». Tuttavia, che si tratti di «comportamento» o di «linguaggio», il Tribunale rileva che un’interpretazione letterale della disposizione del regolamento interno che consente d’irrogare sanzioni disciplinari a un deputato porta a ritenere che la violazione dei principi e valori di cui all’articolo 11 non costituisca un capo d’accusa autonomo, ma una condizione supplementare, necessaria per poter sanzionare la turbativa dell’attività del Parlamento. Ne consegue che una violazione dei principi definiti all’articolo 11 del regolamento interno, quand’anche dimostrata, non può, di per sé, essere sanzionata in quanto tale, ma solamente se è associata a una turbativa dell’attività del Parlamento

Parti: Korwin-Mikke c. Parlamento

Classificazione: Libertà - Art. 11 Libertà di espressione

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