Giurisprudenza cause riunite C-585/18, C-624/18, C-625/18 (19/11/2019)
Tipo: Sentenza
Autorità: Autorità europee: Corte di giustizia dell’Unione europea
Data: 19/11/2019
Oggetto: La Corte ha affermato che l’articolo 47 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e la direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro, ostano a che controversie relative all’applicazione del diritto dell’Unione possano ricadere nella competenza esclusiva di un organo che non costituisce un giudice indipendente e imparziale, ai sensi della prima di tali disposizioni. Ciò si verifica quando le condizioni oggettive nelle quali è stato creato l’organo di cui trattasi, le caratteristiche del medesimo e il modo in cui i suoi membri sono stati nominati siano idonei a generare dubbi legittimi, nei singoli, quanto all’impermeabilità di detto organo rispetto a elementi esterni, in particolare rispetto a influenze dirette o indirette dei poteri legislativo ed esecutivo, e quanto alla sua neutralità rispetto agli interessi contrapposti e, pertanto, possano portare a una mancanza di apparenza di indipendenza o di imparzialità di detto organo, tale da ledere la fiducia che la giustizia deve ispirare a detti singoli in una società democratica. In una tale ipotesi, il principio del primato del diritto dell’Unione impone al giudice del rinvio di disapplicare la disposizione di diritto nazionale che riservi a detto organo la competenza a conoscere delle controversie di cui ai procedimenti principali, di modo che esse possano essere esaminate da un giudice che soddisfi i summenzionati requisiti di indipendenza e di imparzialità e che sarebbe competente nella materia interessata se la suddetta disposizione non vi ostasse
Parti: A.K. (Indépendance de la chambre disciplinaire de la Cour suprême)
Classificazione: Giustizia - Art. 47 Indipendenza ed imparzialità dei giudici
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