Tipo: Sentenza

Autorità: Autorità europee: Corte di giustizia dell’Unione europea

Data: 06/10/2020

Oggetto: La Corte ha affermato che il diritto dell’UE si oppone ad una normativa nazionale che imponga ad un fornitore di servizi di comunicazione elettronica, ai fini della lotta contro i reati in generale o della salvaguardia della sicurezza nazionale, la trasmissione o la conservazione generalizzata e indifferenziata dei dati relativi al traffico e alla localizzazione. Tuttavia, nel caso in cui uno Stato membro affronti una minaccia grave per la sicurezza nazionale reale e attuale o prevedibile, può derogare all’obbligo di assicurare la confidenzialità dei dati riguardanti le comunicazioni elettroniche imponendo attraverso atti legislativi una conservazione generalizzata e indifferenziata di questi dati per una durata limitata allo stretto necessario, ma rinnovabile in caso di persistente minaccia. Trattandosi di lotta contro la criminalità grave e la prevenzione di minacce gravi alla sicurezza pubblica, uno Stato membro può ugualmente prevedere la conservazione mirata di questi dati così come la loro conservazione veloce. Una tale ingerenza sui diritti fondamentali deve essere accompagnata da garanzie effettive e deve essere sottoposta al controllo di un giudice o di un’autorità amministrativa indipendente. Al tempo stesso, uno Stato membro può prevedere una conservazione generalizzata e indifferenziata degli indirizzi IP assegnati all’origine di una comunicazione purchè la durata di conservazione sia limitata allo stretto necessario oppure può procedere alla conservazione generalizzata e indifferenziata dei dati relativi all’identità degli utilizzatori dei mezzi di comunicazione elettronica senza che, in questo caso, sia limitata a una durata specifica

Parti: La Quadrature du net et a.

Classificazione: Libertà - Art. 7 Vita privata - Comunicazioni - Art. 8 Dati personali: trattamento Leale - Dati personali: consenso - Dati personali: accesso - Art. 11 Libertà di espressione

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